Sostenibilità Ambientale

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Sostenibilità Ambientale

Sostenibilità Ambientale: il valore per il futuro nel lavoro quotidiano.

Mai quanto oggi sentiamo sempre più spesso parlare di sostenibilità ambientale, un concetto molto ampio che ci permette di fare anche un’analisi introspettiva di ogni singolo, il quale analizza i propri comportamenti giornalieri e ne trae le sue conclusioni.

Premessa

Quando si parla di sostenibilità significa cercare di portare avanti per lungo tempo un determinato comportamento che porterà ad un miglioramento, un beneficio, un equilibro tra consumo delle risorse e utilizzo di nuovi sistemi che portano a meno inquinamento e maggiore naturale eliminazione.

Un concetto più ampio che può comunque spiegare il significato della sostenibilità è il fatto di cercare una modalità per cui la generazione di oggi presenta delle modalità non nocive per soddisfare i propri bisogni, non andando ad incidere sulla qualità di vita delle generazioni future per soddisfare i loro bisogni.

Infatti, per parlare di sostenibilità, è importante guardare il concetto da tre punti fondamentali:

-Sostenibilità ambientale

-Sostenibilità sociale

-Sostenibilità economica

E non sono tanto i concetti presi da per se singolarmente, ma ciò che va analizzato sono le intersezioni tra questi fondamentali concetti.

Cos’è la sostenibilità ambientale?

La sostenibilità ambientale non è altro che un ritmo, un processo nel quale vengono sfruttate le risorse e le emissioni di agenti inquinanti in modo più indeterminato possibile. In maniera più scientifica è possibile riassumere questo concetto attraverso 3 condizioni, come dice Herman Daly:

  • La velocità con cui si sfruttano le risorse rinnovabili è inferiore a quella con cui si rigenerano;
  • L’immissione di particelle inquinanti e scorie nell’ambiente non supera la sua capacità di assimilarle;
  • L’esaurimento di risorse non rinnovabili si compensa passando a risorse rinnovabili sostitutive.

Il significato di sostenibilità ambientale si ritrova nel concetto di equilibrio dinamico. La natura ha una grandissima capacità di autoregolarsi, ma l’intervento dell’uomo può esercitare sugli ecosistemi una pressione tale da impedirne il loro naturale ritorno alla condizione di equilibrio. Per poter poi mantenere nel tempo una determinata sostenibilità è estremamente necessario che le risorse primarie continuino comunque ad essere presenti e disponibili, in modo da non alterare gli ecosistemi. Quando però questi equilibri vengono meno, si arriva a parlare di sfruttamento ambientale, come per esempio la deforestazione, l’emissione di agenti inquinanti e molto altro.

Quali evoluzioni ci sono state?

Per la prima volta il concetto di sostenibilità ambientale appare nel 1972, dopo la prima conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente che portò alla Dichiarazione di Stoccolma.

Ivi si afferma che “il diritto di tutti gli esseri umani a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere” una affermazione importante che fa riflettere sul fatto di preservare quanto possibile alcuni ecosistemi e quindi di limitare l’utilizzo delle risorse non rinnovabili come l’inquinamento.

A partire da quel momento fino ad oggi, molti hanno lottato per cercare di trovare una soluzione valida che potesse essere rispettata dal genere umano, ma questo sviluppo sostenibile è stato rifiutato da molti.

Questo cosa significa? Che siamo all’inizio di una gravissima crisi ambientale e sociale, perché i tempi di reazione del genere umano sono troppo lenti e la politica ha iniziato troppo tardi a prendere sul serio questo enorme problema.

Cosa si sta progettando per garantire la sostenibilità ambientale?

A partire dal 1992 vengono fatte ogni anno delle riunioni per mettere sullo stesso piano lo sviluppo per la tutela dell’ambiente e la parte dello sviluppo sociale ed economico.

Nel 2015 viene firmata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che prevede 17 obiettivi legati all’ecosostenibilità e alla resilienza, ma anche alla dignità umana, la stabilità politica regionale e mondiale e la prosperità economica.

Il 14 Gennaio 2020 a Strasburgo è stato presentato il piano d’investimenti per il Green deal europeo 2050, il piano di transizione ecologica più ambizioso fin qui presentato da un continente per raggiungere le emissioni zero entro il 2050. Anche questa volta, però, siamo partiti con calma perché calcolando i tempi di reazione del genere umano, non riusciremo mai di questi passi a raggiungere tutti gli obiettivi per tale data.

Le misure da prendere dovrebbero essere tempestive come quelle che sono state adottate durante l’emergenza Covid-19, ma si teme di incidere sulla crescita del PIL del paese e quindi vengono costantemente applicate solo misure che fanno da cuscinetto per non vedere il reale problema oppure affrontarlo con il giusto grado di allarme.

E’ diventato quindi necessario agire in prima persona, ma è fondamentale che si facciano passi da gigante in merito alla nascita di provvedimenti strutturati sia per risanare l’economia che per adeguarsi, quasi in maniera forzata, in merito alla sostenibilità ambientale.

Cosa fanno le aziende in merito?

Vantarsi della propria sostenibilità ambientale è uno dei valori aggiunti che un’azienda deve assolutamente mettere in evidenza nel proprio mercato: ciò ne determina anche un valore azionario maggiore.

Ad oggi alcune grosse aziende si sono mosse in merito al discorso delle energie rinnovabili prodotte dagli scarti che l’azienda stessa produce e quando si parla di grande azienda si parla di grosso risparmio in materia di inquinamento.

Diverse altre aziende cercano di utilizzare il materiale di lavoro di scarto per trarre una sostenibilità per la propria azienda, ma anche per l’ambiente.

Le esperienze in tal senso sono numerose e tutte le aziende hanno compreso l’importanza di questo tema sia per l’ambiente in generale, che per se stesse.