Direttiva Compatibilità Elettromagnetica

La Direttiva Compatibilità Elettromagnetica monitora la generazione, la trasmissione e la ricezione non intensionale di energia elettromagnetica.

La Direttiva Compatibilità Elettromagnetica definisce la generazione, la trasmissione e la ricezione non intenzionale di energia elettromagnetica, in relazione agli effetti indesiderati a cui essa può portare.

Ciò parte dall’esame di due problemi principali:

  • i problemi di Emissione, che si riferiscono alla riduzione della generazione non intenzionale di energia elettromagnetica ed alle contromisure atte ad evitare la sua trasmissione;
  • i problemi di Suscettibilità, che si riferiscono al corretto funzionamento degli apparati elettrici ed elettronici in presenza di disturbi elettromagnetici provenienti dall’esterno.

 

direttiva compatibilità elettromagnetica

Ciò di cui si occupa la Compatibilità Elettromagnetica è garantire che le apparecchiature, che possono generare perturbazioni elettromagnetiche o il cui funzionamento può subire gli effetti di tali perturbazioni, rispondano ad un livello adeguato di compatibilità elettromagnetica, in modo da creare un ambiente elettromagnetico accettabile.

 

 La Direttiva 2014/30/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014 , più conosciuta come direttiva di compatibilità elettromagnetica o direttiva EMC ( dall’inglese electro magnetic compatibility EMC Directive), prevede obiettivi comuni nel contesto delle norme di sicurezza, assicurando che un’apparecchiatura approvata da un paese membro dell’Unione Europea sia conforme per l’uso a cui è destinato in tutti gli altri paesi dell’UE.

Tale però non definisce uno standard tecnico specifico, ma fa riferimento esplicito alle norme tecniche IEC/ISO EN alle quali i produttori di prodotti elettrici devono rigorosamente attenersi.

Tutti i prodotti che girano intorno alla progettazione del prodotto specifico devono obbligatoriamente essere contrassegnati con la marcatura CE .

La conformità è conservata dal produttore con la dichiarazione di conformità CE e viene anche conservata una copia nel fascicolo tecnico del prodotto.

Se si tratta di un impianto fisso, si deve fornire una copia della dichiarazione di conformità al cliente.

 

Si deve sempre e comunque fare riferimento a guide specifiche redatte dalla Commissione Europea, che non viene applicata a:

  • apparecchiature oggetto della direttiva 1999/5/CE;
  • prodotti aeronautici;
  • apparecchiature radio utilizzate da radioamatori;
  • apparecchiature che per loro natura non possono generare emissioni elettromagnetiche che superano un livello compatibile con il regolare funzionamento di altre apparecchiature;
  • apparecchiature che per loro natura funzionano senza deterioramento inaccettabile in presenza delle perturbazioni elettromagnetiche abitualmente derivanti dall’uso al quale sono destinate;
  • kit di valutazione su misura per professionisti destinati ad essere utilizzati unicamente in strutture di ricerca e sviluppo a tali fini.

 

Si considerano conformi alla direttiva tutti gli apparecchi il cui livello di emissione non raggiunga un’intensità di livello di emissione tale da impedire il normale funzionamento delle apparecchiature radio e di telecomunicazione.

Il materiale che può essere utilizzato va da una tensione compresa tra 50V e 1000V  in corrente alternata e fra 75V e 1500V in corrente continua.

I prodotti che costituiranno oggetto prevalente della vigilanza ai sensi della EMC sono identici a quelli riportati nella procedura Bassa Tensione in quanto essi ricadono in entrambe le direttive.